In sintesi
- 🎬 Il giovane Montalbano
- 📺 Rai Premium HD, ore 21:25
- 🕵️♂️ Racconta le origini del celebre commissario Montalbano e il suo percorso di crescita personale e professionale, intrecciando un caso investigativo con la memoria collettiva italiana, in particolare il giorno della strage di Capaci, tra emozioni, impegno civile e la Sicilia come protagonista.
Il giovane Montalbano, Michele Riondino, Andrea Camilleri, Sarah Felberbaum, Rai Premium e la Sicilia pulsante di memoria e mistero: gli elementi chiave della grande fiction italiana tornano protagonisti questa sera in TV. Martedì 19 agosto 2025, alle 21:25 su Rai Premium HD, va in onda “Un’albicocca”, sesto e ultimo episodio della seconda stagione de Il giovane Montalbano, lo spin-off di culto dedicato agli esordi del celeberrimo commissario, diretto da Gianluca Maria Tavarelli.
Il giovane Montalbano: trama, impatto culturale e la Sicilia nella memoria italiana
La puntata “Un’albicocca” rappresenta molto più di un semplice capitolo investigativo: è un addio struggente alla giovinezza di Salvo Montalbano, sospeso tra commiato personale e svolta nazionale. Il racconto si dipana nel maggio 1992, il giorno della strage di Capaci. Montalbano si confronta inizialmente con un classico cold case — una morte apparentemente accidentale che nasconde un intrigo di responsabilità e segreti umani — ma ben presto il crimine passa in secondo piano davanti alla notizia che blocca l’Italia: la mafia ha ucciso il giudice Falcone. L’episodio travalica la fiction e abbraccia la storia collettiva, mostrando il commissariato di Vigàta attonito davanti alla TV, mentre Salvo comprende che il mestiere di servire lo Stato non finisce mai davvero.
Questo intreccio tra le storie inventate da Camilleri e i grandi dolori reali del Paese ha segnato profondamente la ricezione critica e il cuore degli spettatori: qui il giovane Montalbano perde per sempre l’innocenza, trascinando il pubblico in una Sicilia che somiglia a una madre addolorata ma resistente.
Il cast, la regia d’autore e la Vigàta di Camilleri: punti di forza della serie
Michele Riondino offre un’interpretazione magnetica e mai didascalica del futuro commissario, riuscendo nell’impresa di affrancarsi dall’ombra lunga di Luca Zingaretti. La sua mimica, i silenzi sofferti, la fisicità un po’ ruvida ma mai stereotipata, gli hanno consegnato plausi trasversali e la definitiva notorietà nazionale. Al suo fianco si muovono Sarah Felberbaum (Livia), Alessio Vassallo (Mimì), il sempre impeccabile Andrea Tidona (Fazio), insieme a comprimari che hanno saputo ricreare la piccola comunità vibrante di Vigàta, rendendola insieme familiare e letteraria.
- La regia di Gianluca Maria Tavarelli, già abile narratore tra cinema d’autore e serialità di qualità, regala all’episodio un ritmo sospeso, intimo e potente, perfettamente in linea con i temi della memoria e della responsabilità collettiva.
- Le location tra Ragusa e le campagne siciliane non sono semplici sfondi: diventano coprotagoniste, puro cinema immersivo che ha letteralmente rilanciato l’immagine turistica della regione.
Rai Premium, successo di pubblico e critica: come la fiction è diventata pop
“Il giovane Montalbano” è stato uno dei rari casi di spin-off italiano osannato da pubblico e critica. Gli episodi della seconda stagione sono andati regolarmente sopra i 5 milioni di spettatori, a dimostrazione di una formula capace di attrarre fan storici e nuove generazioni, anche grazie a una narrazione rispettosa della lezione di Camilleri ma aggiornata a sensibilità contemporanee.
I nerd della serialità italiana non possono non amare il modo in cui la sceneggiatura riesce a parlare della Sicilia senza mai caricaturarla; la precisione nell’uso del dialetto e il rispetto filologico per la timeline storica (importante, perché molti episodi sono stati prodotti senza coincidere col reale ordine cronologico interno); e l’eleganza con cui la regia accarezza ogni dettaglio, persino i silenzi dolorosi davanti alle tragedie della cronaca.
Uno degli aspetti più sorprendenti e meno scontati di questa produzione è il suo impatto sulla memoria collettiva: puntate come “Un’albicocca” hanno contribuito a far sedimentare nei giovani spettatori riflessioni nuove sulla giustizia e sulla mafia, dimostrando che la fiction, quando opera con intelligenza, può letteralmente incidere sul sentire di un’intera generazione.
La serie ha ricevuto valutazioni altissime sulle principali piattaforme specializzate: media tra il 7 e l’8 su 10 su IMDb e MyMovies, a conferma della qualità percepita sia a livello nazionale che internazionale.
Perché vedere (o rivedere) Il giovane Montalbano su Rai Premium
Non è solo una questione di amarcord o di binge-watching agostano: l’ultimo episodio del giovane Salvo è la scelta ideale per chi cerca una fiction italiana scritta e prodotta con amore, verità e impegno civile. È uno snodo fondamentale per capire come il personaggio-icona sia diventato il “guardiano della legalità” che tutti conosciamo, e per ricordarci che la buona televisione può ancora emozionare, far riflettere e diventare fenomeno culturale, ben oltre il racconto di uno schema investigativo. Pronti per l’ultimo addio al commissario più famoso d’Italia? Oggi c’è solo un posto dove stare: davanti alla TV, su Rai Premium alle 21:25.
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