In sintesi
- 🎬 Rocco Schiavone 5
- 📺 Rai 2, ore 21:20
- 🕵️♂️ Serie TV poliziesca ambientata in Valle d’Aosta, con protagonista il vicequestore Schiavone alle prese con un nuovo caso misterioso e i suoi tormenti personali, tra noir, ironia amara e realismo sociale.
Rocco Schiavone, Marco Giallini, Antonio Manzini. Basta pronunciare questi nomi e subito si accende la magia di una delle più amate fiction poliziesche italiane degli ultimi anni. Se stasera sei alla ricerca di una serie TV diversa dal solito, capace di unire atmosfere cupe, humor nero e uno sguardo affilato sull’animo umano, il ritorno di Rocco Schiavone 5 su Rai 2 rappresenta una scelta praticamente obbligatoria per gli appassionati di crime e serialità di qualità.
Rocco Schiavone: Marco Giallini e la fiction poliziesca di Antonio Manzini tornano su Rai 2
Alle 21:20 su Rai 2 HD va in onda il primo episodio della quinta stagione (intitolato “Il viaggio continua”), con la regia di Simone Spada. La fiction, ispirata ai romanzi di Antonio Manzini, ci riporta nel microcosmo gelido della Valle d’Aosta, dove il vicequestore più burbero e brillante della televisione italiana deve affrontare un caso che già dalle prime sequenze promette brividi: un cadavere viene misteriosamente trovato sul Monte Bianco e, per una serie di equivoci e paure, spostato oltre confine dagli stessi testimoni del misfatto.
Ma Rocco Schiavone non è nuovo a questi imprevisti: il suo intuito spietato e il carattere scorbutico – sempre più acuminato da una solitudine che lo accompagna come un’ombra – tornano protagonisti. Affiancato da volti ormai storici come Valeria Solarino (la giornalista Sandra Buccellato) e Miriam Dalmazio, Giallini regala una performance intensa e autentica, mostrando tutte le sfumature emotive di un personaggio malinconico, ironico, eppure profondamente umano.
Caso noir e realismo sociale nella serie TV Rocco Schiavone
Il motore del giallo, questa sera, è la collisione tra il destino di sconosciuti e gli effetti imprevedibili delle scelte sbagliate. Ma la grande forza della serie Rocco Schiavone resta la capacità di intrecciare la pura indagine con la cronaca emotiva del protagonista: la perdita della moglie Marina, la fatica di convivere con i suoi fantasmi, il rapporto conflittuale con le regole e un certo dolore di fondo che lo rende unico (e per certi versi, simile a personaggi internazionali come Don Draper e BoJack Horseman, per chi mastica serialità d’autore).
Non ti aspettare le solite atmosfere rassicuranti: qui c’è oscurità, c’è autocritica feroce, ci sono battute taglienti e un’ironia esistenziale che stempera la tensione senza mai banalizzare il racconto.
- La Valle d’Aosta, con i suoi silenzi e i suoi paesaggi innevati, è un personaggio a tutti gli effetti: sospesa e onirica, amplifica il senso di straniamento e isolamento del protagonista.
- Le piccole abitudini di Schiavone – il tabellone delle “rotture di coglioni”, la mania di classificare le persone come animali, i dialoghi immaginari con la moglie – sono dettagli che fanno sorridere e riflettere insieme.
Antonio Manzini, Rai 2 e l’impatto di Rocco Schiavone tra le serie poliziesche italiane
Rocco Schiavone è ormai considerato un caso di studio, non soltanto per le solide performance di Giallini, ma anche per il suo modo di rappresentare la provincia italiana: dietro alla provincia si cela una realtà complessa e autentica, lontana dagli stereotipi, dove il male si nasconde ovunque ma il senso della giustizia resta saldo, spesso a caro prezzo. La scrittura di Manzini – portata in TV con grande fedeltà e rispetto – sa essere tagliente, sarcastica, profondamente vera.
Altre fiction poliziesche italiane puntano sulla linearità e sulla rassicurazione; Schiavone, invece, ricerca il grigio, la zona d’ombra. Questo ha creato una specie di culto attorno alla serie, con fan che ne ammirano la qualità drammaturgica e un uso dei dialoghi folgorante, a metà tra noir francese e commedia amara all’italiana. Non a caso, gli ascolti su RaiPlay sono altissimi, testimoniando un successo perseverante anche nell’epoca delle piattaforme streaming.
Tra una gag sul medico legale che mangia durante le autopsie e uno sguardo perso nel vuoto, Rocco Schiavone rinnova il patto con il suo pubblico: raccontarti che la vita, anche nelle sue pagine più cupe, può essere attraversata con una risata amara, una sigaretta accesa e la dignità affilata dell’antieroe. Pronto a ricominciare il viaggio?
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